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Discussione: Soffrire d'insonnia
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03-10-10, 17:55 #1
Soffrire d'insonnia
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03-10-10, 19:35 #2maria luisa Guest
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30-10-10, 08:36 #3
Un aiuto dal mondo dei cristalli
cercavo un posto dove mettere qualche nozione sull'ametista la Madre di tutti i cristalli e la mia pietra preferita, questo mi pare il posto giusto, se avete voglia di leggere...la prossima volta possiamo parlare anche di altri cristalli, se a qualcuno interessa questo mondo, a me personalmente piace molto...
un saluto a chi passa,
Maria
ps: in allegato una piccola drusa di ametista proveniente dall'Uruguay, la mia è piccola (5x3 +o-) pochi centimetri, ma ce ne sono di splendide...
L'ametista è una varietà violacea di quarzo, tipica delle rocce basaltiche, che è stata sin dal 3000 a.C., in Egitto e in Mesopotamia, una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. Il termine ametista deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro". Una leggenda mitologica spiega che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco, il dio del vino, si era invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato, Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così un delicato colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda a lui cara.
I Greci ritenevano che costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell'alcool e i Romani contribuirono ad alimentare questa leggenda. Una particolare etichetta comportamentale imponeva infatti ai commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l'ospite accostava la sua alle labbra. Egli però si limitava a bere acqua pura in un calice d'ametista, i cui riflessi viola 'coloravano' l'acqua dandole l'apparenza del vino. Così l'ospite poteva rimanere signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all'ebbrezza.
Il suo bel colore viola ha però un nemico: il calore; già la prolungata esposizione al sole ed alla luce intensa ne provoca l'impallidimento; se poi la temperatura viene portata tra i 400 e i 500 °C, i cristalli cambiano la loro colorazione in modo così radicale (in giallo-bruno-arancio) da meritarsi addirittura un altro nome: quello di quarzo citrino
I cristalli di ametista si rinvengono essenzialmente all'interno di geodi sviluppatisi nelle rocce basaltiche. I geodi sono affascinanti formazioni geologiche costituite da cavità chiuse sulle cui pareti interne sono impiantati raggruppamenti di cristalli "cresciuti" grazie a fluidi percolati attraverso la roccia.
I giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, U.S.A. e Madagascar. In Italia piccole formazioni sono state rinvenute in provincia di Trento, Bolzano e Torino.
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Il suo utilizzo è ancora principalmente mirato alla produzione di gioielli, coppe o calici. Fino alla scoperta dei grandi giacimenti brasiliani nel XIX secolo, l'ametista era stata rara e perciò cara, al giorno d'oggi invece è molto più a buon mercato e solo le grandi gemme più pure e dal colore viola più intenso possono raggiungere alte quotazioni sul mercato.
Secondo la cristalloterapia, l'ametista allontana gli incubi e rafforza la chiaroveggenza e la capacità di sognare. Inoltre, è particolarmente utile per aumentare l'autostima, rafforzare la volontà, la memoria e l'autocontrollo. Cura e dissolve le emicranie di origine nervosa e le affezioni degli occhi. Se si mette un'ametista nella crema per il viso avrà qualità antiacne.
Come molte altre pietre preziose, anche l'ametista è associata allo Zodiaco; per gli astrologi infatti, governa e protegge i nati sotto il segno dell'Acquario, oltre ad essere associata al pianeta Saturno.
Curiosità
Fino a pochi decenni or sono con il termine di Ametista orientale, veniva designata la corindone viola di qualità gemmologica; poiché tale terminologia poteva generare confusione con il quarzo ametista viola propriamente detto, la terminologia è stata cambiata e perciò quella qualità di corindone oggigiorno viene definita come zaffiro viola.
Fonte: Wikipedia
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