Discutono gli eletti, nelle stanze del potere
sul come, e chi deve affrontare l'emergenza,
intanto l'hangar è stato liberato
dalle trecento bare dell'ultima mattanza,
ma nulla è cambiato.
La gente fugge ancora da Damasco
dove fanatici e ignobili cecchini,
sparano a vista
sulle donne e sui bambini.
C'è sempre a un porto un avido Caronte
con un rottame che definisce barca,
e in cambio dei risparmi di una vita,
vende biglietti di sola andata,
per l'inferno.
Ai piedi della porta d'Europa,
una madre prostrata dal dolore,
prega il suo Dio
che forse non è il mio,
ma poco importa.
Stringono un fiore bianco, mani ambrate
nella struggente attesa che il mare,
restituisca il piccolo Nadir.
Aveva cinque anni
e gli è stato negato tutto,
nella sua Terra, l'infanzia tra violenza e terrore,
qui, negli abissi profondi è finito
il sogno di futuro migliore.
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Discussione: Un fiore per nadir
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29-03-14, 07:59 #1
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Un fiore per nadir
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29-03-14, 11:47 #2
Grazie per questa poesia. Vorrei riuscire a scriverne come te. vp
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29-03-14, 20:55 #3
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29-03-14, 22:20 #4
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Grazie a te per aver apprezzato questo testo e buona domenica.